Villaggio del Magnificat : una piccola lampada che addita la Luce

CIMG6124In un tempo liturgico in cui la Chiesa, madre e maestra, ci ha fatto vivere l’esperienza del Risorto come seme di Luce per la nostra vita e per la storia e ci siamo augurati che il Risorto possa rotolare i macigni del nostro cuore per  potere uscire dai nostri sepolcri ed essere risorgenti con Lui a una nuova vita, per noi del Villaggio del Magnificat questa Pasqua ha segnato una tappa significativa in un percorso sconvolgente di vita nuova: avviare l’iter per dare vita a questa realtà nuova, inedita e impensabile fino a qualche anno fa per ognuno di noi.

Siamo otto  membri della Comunità Papa Giovanni xxiii, fondata da Don Oreste Benzi, che persegue come obiettivo l’incarnazione del Vangelo di Gesù Cristo nella società, realizzando interventi di promozione umana, facendosi carico di quanti si trovano in condizioni d’emarginazione, di povertà e miseria, d’oppressione, di sfruttamento ed abbandono attraverso la scelta della condivisione diretta della vita delle persone accolte e/o prese in carico, operando per dare una famiglia a chi non l’ha: accoglienza, assistenza, tutela e reinserimento sociale di persone svantaggiate.

Da circa diciotto mesi ci siamo interrogati per vivere in pienezza la nostra vocazione  attraverso un percorso interiore e un’attenzione ai bisogni dei poveri, a partire dai fratelli più  fragili della Comunità. Ci ha interpellato, in maniera particolare, il fatto che nella Zona Sicilia sono presenti molti fratelli in età avanzata e con figli che hanno particolari fragilità, per i quali da diversi anni siamo sostegno concreto e con i quali spesso si è affrontato il tema del “dopo di noi”.

Abbiamo sentito rivolte a noi le  parole che il Signore ha detto ad Abramo: “ Lascia la tua casa e il tuo paese e va’ là dove io ti indicherò” e abbiamo trovato questa indicazione nella disponibilità di Don Corrado Lorefice, della parrocchia di S. Pietro a Modica, a donarci l’uso di Villa Tasca come luogo in cui insieme possiamo realizzare il sogno del nostro fondatore: fondare le comunità basate su famiglia, singoli, casa di preghiera, che vivono insieme e attraverso questo strumento  rispondere meglio al grido dei poveri.

Il Villaggio del Magnificat  più che un luogo fisico, anche se deve esserlo, è la risposta a una chiamata del Signore a vivere insieme nello stesso luogo lo stesso cammino di santificazione  secondo lo stile delle prime comunità cristiane che erano perseveranti nella preghiera e nello spezzare il pane, erano un cuor solo e un’anima sola , mettevano tutto in comune e lo distribuivano secondo il bisogno di ciascuno. 

Il Villaggio del Magnificat, così come il Signore ci ha guidato,  si può definire un monastero per il nostro tempo, un monastero inedito:  è “una comunità di sposati,  consacrati e celibi che vivono insieme”  nello stesso luogo con  spazi e tempi di vita autonoma intrecciati con spazi e tempi comuni di vita di preghiera e di vita fraterna. E’ un monastero in cui ci si richiama a vicenda a vivere l’intimità con Dio nella cella interiore del cuore, la cui campana sono i poveri con i quali si condivide la vita o che bussano alla porta e le cui mura hanno le dimensioni del mondo perché  chiamati a essere contemplativi di Dio nel mondo.

Consapevoli che la “storia è profezia sempre imperfetta” come dice Davide Maria Turoldo, pensiamo che il Villaggio del Magnificat  per la Chiesa locale : parrocchie, gruppi e associazioni varie del territorio può essere “ sacramento di Dio “, presenza profetica, piccola lampada  che addita la luce del Risorto.

 

 

 

 

 

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