SIGNORE vuoi le mie mani per accogliere i poveri e i malati che ne hanno bisogno? Signore, oggi ti do le mie mani
SIGNORE vuoi i miei piedi per raggiungere coloro che hanno bisogno di un amico? Signore, oggi ti do i miei piedi
SIGNORE vuoi la mia voce per confortare quelli che hanno bisogno di parole d’amore? Signore, oggi ti do la mia voce
SIGNORE vuoi il mio cuore per amare ogni uomo solo perché è uomo? Signore, oggi ti do il mio cuore
Madre Teresa di Calcutta
Signore, quanto è grande il compito che tu ci affidi ! Quanto siamo importanti ai tuoi occhi! Ma quanto siamo poveri e impreparati nell’adempimento del compito affidato! Tu agisci attraverso noi, aspettando il nostro “Si” per lasciarci plasmare da Te, come Maria nel momento dell’Annunciazione, oppure accettare il nostro rifiuto perchè sordi al tuo richiamo, attratti dagli idoli del mondo. Tu ci chiedi di continuare la tua opera e di essere tuoi collaboratori nell’Amore. E’ sconvolgente meditare profondamente le parole di Madre Teresa e di don Tonino Bello, che Ti hanno capito e che sono stati sempre con Te, svolgendo instancabilmente la Tua Opera d’Amore
Un’ala di riserva
Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita, ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta, forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza me, per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami allora, a librarmi con Te, perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà vivere è stendere l’ala, l’unica ala con fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore Tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi. Non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con te, soprattutto per questo fratello sfortunato, dammi, o Signore un’ala di riserva.
Don Tonino Bello
Signore, aiutaci affinché le parole di Madre Teresa e di don Tonino si possano imprimere per sempre nella nostra mente e nel nostro cuore per trasformarsi in azioni concrete